Nel profondo sud calabrese si nasconde un posto affascinante, unico nel suo genere e che vi darà l’impressione di essere atterrati sulla Luna! Sto parlando dei calanchi di Palizzi!
La bellezza della Calabria sta nelle sue mille sfaccettature, in tante di quelle contraddizioni sociali che paiono riflettersi anche nella conformazione del paesaggio, che si presenta ogni volta diverso anche spostandosi di pochi chilometri da un punto ad un altro.
Sapete che amo parlarvi della mia regione, fatta non solo di mete prettamente turistiche e note ma anche e soprattutto di luoghi speciali, lontani dagli itinerari classici e proprio per questo da non perdere.
Quella Calabria ricca di fascino e storia che sorprende non solo per le bellezze naturalistiche legate al mare cristallino ma anche nel momento in cui regala ai visitatori luoghi che sembrano appartenere allo spazio.
Anzi alla Luna! Un pò quello che ho pensato appena messo piede ai Calanchi di Palizzi “sono atterrata sulla Luna!” mi sono detta.

Un luogo che non ti aspetti, unico nel suo genere non solo all’interno del territorio calabrese, ma inedito anche in Italia e divenuto per la sua rilevanza Sito di Interesse Comunitario.
Ci troviamo lungo la Costa dei Gelsomini, nell’Area Grecanica calabrese, poco distante dal Parco dell’Aspromonte, a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria (dalla quale dista circa 35 minuti di auto) nella località Spropoli per l’esattezza, dove la natura selvaggia ed incontaminata fa da padrona.

I Calanchi rappresentano un patrimonio di grande rilevanza geologica e naturalistica, tuttavia ancora poco battuto, che affascina i viaggiatori che attraversano la SS106.
Impossibile, infatti, non scorgere questa particolare conformazione del territorio dal finestrino dell’auto.
Una volta giunti a Palizzi Marina, infatti, inizierete a scorgere i primi grandi massi rocciosi, che spunteranno proprio nel mezzo del paese, fiancheggiando la strada.
Tuttavia per raggiungere il sito di maggiore interesse dovrete superare la località di Spropoli, sempre all’interno di Palizzi Marina e lasciare la vostra auto nei pressi della grande pineta comunale. Attraversata la strada statale (con cautela mi raccomando) eccovi arrivati nel punto più “panoramico” e suggestivo.


Ma cosa sono questi calanchi e perchè hanno questa particolare conformazione?
I calanchi chiamati anche “trubi” altro non sono che un fondale emerso da una profondità di 800 – 1000 metri sott’acqua!
Si avete capito bene questo luogo non esisteva perchè era interamente sommerso!


Si tratta di un’enorme alternanza di rocce e calcari marnosi oltre che sedimenti di mare profondo risalenti a circa 4 milioni di anni fa e comparsi sulle coste siciliane e calabresi, sebbene di calanchi se ne trovino anche in Lucania.

Questi sedimenti sono in prevalenza costituiti da gusci calcarei di globigerine, piccoli organismi planctonici, la cui sovrapposizione ha donato e dona ai calanchi quel peculiare colore bianco che sembra lunare.

L’impressione è quella di essere stati catapultati nella versione italiana della Death Valley, ma in realtà il paesaggio è stato plasmato dal trascorrere del tempo sulla natura!

L’aridità del territorio non manca di offrire una fitta e peculiare vegetazione, tra tutti spiccano i “ponsai”, alberi nani, cresciuti selvaggiamente e naturalmente in quest’area per lo scarso nutrimento reperito in questo terreno argilloso.

L’atmosfera che respirerete è unica anche per il contrasto tra il bianco “secco” dei calanchi ed il suggestivo affaccio di queste enormi montagne rocciose sul mare Jonio.

Questi giganti bianchi vi lasceranno senza parole e vi regaleranno scorci di rara bellezza, immersi nell’incontaminata natura selvaggia calabrese.
Quindi, se vi trovate nei pressi di Reggio Calabria e della più famosa Scilla ed avete voglia di un’escursione alternativa, diversa dai soliti itinerari, non perdete l’occasione di fare un salto sulla Luna!