Itinerario e consigli pratici per trascorrere quattro giorni meravigliosi tra Bari e le città bianche della Valle d’Itria
I miei quattro giorni nella Valle d’Itria sono stati colori, profumi, rumori, sono stati pace e allo stesso tempo caos.
Sono stati giorni meravigliosi che mi hanno portata alla scoperta del cuore più autentico e verace della Puglia.
Camminare per il centro storico di questi luoghi significa perdersi tra il bianco candore delle case di Ostuni, Cisternino ed Alberobello e la poesia di Polignano a Mare.
Qui quel blu dipinto di blu di cielo e mare è interrotto solo dal profilo di una roccia a strapiombo sull’acqua o dal cono grigio pietra, bruciato dal sole, di un bizzarro tetto a cono dei trulli.
Seppure quattro giorni possano sembrare pochi, in questo tempo è davvero possibile racchiudere l’essenza della Valle d’Itria, dedicandosi magari ai punti d’interesse principali.
Ecco quindi il mio itinerario e qualche consiglio utile per raggiungere le varie destinazioni.
DOVE FARE BASE OSSIA DOVE DORMIRE?
Non avendo tantissimo tempo a disposizione ed avendo deciso comunque di non rinunciare ad una città per me davvero speciale (parte delle mie origini sono proprio di questo capoluogo) ho fatto base a Bari.
Bari è una città troppo bistrattata, spesso trascurata rispetto ad altre destinazioni ritenute forse più cool. In realtà, a mio avviso, non dovrebbe mancare in una ipotetica lista delle cose da non perdere in Puglia.
Decidere di fare base a Bari si è rivelata una scelta azzeccattissima perchè vicina a tutte le città che avrei dovuto visitare durante i miei quattro giorni in Valle d’Itria (sia che vi muoviate con i mezzi pubblici sia che vi muoviate con la vostra auto).
Abbiamo dormito all’hotel Travel Station letteralmente di fronte alla Stazione ferroviaria di Bari centro oltreché alla fermata dei bus che portano fino ad Alberobello, Locorotondo, ecc.
Il B&B è totalmente a conduzione familiare, modernissimo e soprattutto pulitissimo, tema che ci stava molto a cuore soprattutto in un anno così delicato come questo 2020.
Prendetelo in considerazione se pensate di visitare Bari o la Valle d’Itria.
Avendo raggiunto Bari nel primo pomeriggio, dopo una velocissima doccia ci siamo subito messi in cammino per visitare la parte più autentica, verace e tradizionale della città.
Bari Vecchia.
Dedicherò un post a parte per il cuore di Bari, qui vi basterà sapere che tra quei vicoli stretti e quelle case un pò diroccate ma che sanno di piccoli momenti di una vita semplice, fatta dell’essenziale, ho davvero sentito la mancanza dei miei luoghi del cuore del sud.

Perchè questo quartiere così antico ed immutato nel tempo (che a tratti mi ha ricordato Napoli) racchiude la vera anima dei pugliesi. Lo si ama e basta, con tutte le sue meravigliose contraddizioni.

Su Bari Vecchia non vedo l’ora di raccontarvi tante cose…
Dopo un giro per il centro storico e prima di tornare in stanza, abbiamo girovagato per il lungomare di Bari, altro piccolo gioiellino da non perdere se volete fare qualche scatto molto molto suggestivo, magari nei pressi del porto per godere di un tramonto e dei caratteristici gozzi ormeggiati sul pontile.

Dopo una veloce focaccia nel posto più caratteristico di Bari, si va a letto presto perchè l’indomani ci aspetta la bellissima Ostuni.
OSTUNI
Ostuni è il vero cuore della Valle d’Itria, forse la città più iconica del territorio, amata dalle star d’oltreoceano per la sua eleganza e la sua genuinità.
La città bianca, un soprannome che incarna perfettamente lo stato d’animo del turista che vaga incuriosito ed incantato per il caratteristico centro storico di Ostuni, detto la “Terra“.

Terra…il quartiere di questo borgo fatto di vicoli stretti, case perfettamente imbiancate, panni stesi al vento, scalinate con vista mare ed ornamenti fiabeschi di gerani, artigiani e caratteristici localini, sembra suggellare quel binomio tra tradizione ed eleganza tipici di Ostuni, che mi hanno vagamente ricordato le casbah arabe.

Ad Ostuni non c’è nulla che stoni, nulla che non sia perfettamente in armonia con il candore del bianco che brilla sotto il sole rovente pugliese di una giornata di agosto.
Sapevate che proprio questo dolcissimo candore che oggi ci appare così romantico ha un significato tutt’altro che estetico, infatti pare sia stato utilizzato dalla città durante la peste del Medioevo quale rimedio per proteggere i propri cittadini: la calce infatti ha avuto una sorta di effetto disinfettante.

Ed è così che per la prima volta mi sono trovata in un luogo senza un itinerario. Perché ad Ostuni ci vai per perderti tra il silenzio di quelle strade strette che sembrano quasi cieche e che invece si rivelano l’ennesimo angolo perfetto in una giornata perfetta.
Andateci in questo gioiello, senza le patinate aspettative di Instagram e lasciatevi guidare dagli odori o magari dalla vista lontana del mare.
Dopo aver gironzolato per le timide viuzze di Ostuni ci congediamo dal suo candore e ci dirigiamo verso quello che è diventato uno dei miei posti del cuore.
POLIGNANO A MARE
Sapete, credo che alcuni posti siano stati inventati per rapire la tua anima e cullarla, rendendoli indimenticabili per i visitatori che hanno la fortuna di conoscerli.
E Polignano a Mare rientra proprio tra questi luoghi.

Passeggiando per il centro storico di Polignano infatti ho avuto l’impressione di essere stata catapultata in un mondo dolce e buono, lontano dalla pandemia e da tutto ciò che è brutto e negativo, circondata solo dalla bellezza e dalla poesia di Guido il Flâuner (il celebre poeta barese che ha contribuito con i suoi versi a rendere l’atmosfera di Polignano ancora più magica) impressa sui muri e sulle scale delle abitazioni, che a loro volta si intrecciano col il candore del bianco delle case a strapiombo sul mare, il verde smeraldo dell’acqua ed il blu del cielo di una terrazza naturale come quella della famosa Lama Monachile.

Quel blu tanto caro a Modugno che di Polignano era figlio e che Polignano continua giustamente a venerare.
Polignano a Mare è un agglomerato di tutte le cose più belle e genuine che la Puglia rappresenta, sapori, odori, timide viuzze nascoste dai turisti indiscreti e casette decorate di fiori profumati e panni colorati stesi ad asciugare al sole ed al vento caldo della Valle d’Itria.

E lasciando questo posto senza tempo pensi che sì, il buon Modugno aveva proprio ragione…”penso che un sogno così non ritorni mai più”…
ALBEROBELLO
E se c’è un luogo davvero propagandistico della verace Valle d’Itria questo è certamente Alberobello.
La cosa più vicina ad un’ambientazione cinematografica che io abbia mai visto.
Alberobello incanta i turisti provenienti da ogni parte del mondo per una caratteristica particolare, inedita in qualsiasi altro posto, i suoi trulli!


Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Alberobello affascina per quella strana sensazione che si avverte passeggiando per questo scenario da fiaba fatto di bianche viuzze, ornate di piante e fiori colorati, costeggiate da queste costruzioni bizzarre con i loro suggestivi coni di un grigio che sembra bruciato dal sole e che si innalzano squarciando il cielo sempre azzurro del cuore della Puglia.
Dietro i simboli spesso disegnati sui tetti dei trulli si celano misteriose leggende, frutto di commistioni pagane, religiose ed addirittura esoteriche.

Alberobello è una perfetta combo tra tradizione e modernità: oggi molti dei trulli sono negozi di souvenir, ristoranti e meravigliosi alberghi diffusi.
Piccolo tip…cercate di arrivare la mattina presto (almeno prima delle 9) se nella vostra testa c’è l’idea di fare qualche foto o semplicemente per provare a girare per la città senza troppa folla attorno.
CISTERNINO
Cisternino come le altre città consorelle deve la sua fama al bianco del suo centro storico.
E’ un borgo che a differenza degli altri vicini della Valle d’Itria mi ha dato l’idea di voler ostinatamente preservare la sua autenticità dagli influencer che magari visitano la Puglia solo in cerca dello scatto perfetto.

Una piccola bomboniera dal fascino antico ed un pò mistico. Questa la prima cosa che ho pensato girando solo per qualche ora per il suo centro storico.

In alcuni momenti mi è sembrato di essere stata catapultata in un set di quei vecchi film ambientati nell’Italia meridionale del ‘800.
Fortissima l’influenza araba ancora così tangibile tra i vicoli nascosti della città, in un certo senso anche così simile alle città bianche della Grecia.


Il fascino senza tempo di Cisternino ha chiuso in bellezza il mio bellissimo tour nella Valle d’Itria, che nonostante un anno così difficile era esattamente il viaggio che desideravo.
Il paesaggio della Valle d’Itria riempie gli occhi di una magia senza tempo, difficile da dimenticare.