Cosa fare in un weekend a Londra

di Erika

E’ possibile vedere le cose più importanti a Londra se si ha un solo weekend a disposizione?

Tanti pensano sia impossibile…

Tuttavia nonostante questi presupposti mi sono armata di coraggio e pazienza ed ho messo giù un itinerario serratissimo (i miei piedi ancora reclamano giustizia!) per riuscire a vedere tutte le cose più importanti di una città veramente enorme e piena di spot di ispirazione e devo dire che tutto sommato ho centrato l’obiettivo.

Premetto di essere praticamente figlia delle cultura americana e inglese, sono una persona patriottica ma i miei punti di riferimento culturali sono sempre stati legati a queste due nazioni.

A scuola ero forse una dei pochi a restare affascinata dalla letteratura inglese ed a fantasticare su quelle ambientazioni così eleganti.

Non a caso una delle mie autrici preferita è Jane Austen!

La capitale inglese è una destinazione che puntavo da sempre insomma, ma a causa di mille motivi ho dovuto sempre accantonarla, pertanto quest’anno, complice tutta una serie di buoni propositi in fatto di viaggi, ho deciso che era il caso di far diventare questo desiderio realtà!

Voli e spostamenti

Tutto è iniziato con il mio volo del venerdì per London Gatwick, aeroporto di arrivo che consiglio di prendere seriamente in considerazione per gli ottimi collegamenti per il centro di Londra.

Unica nota dolente, forse, la grandezza dell’aeroporto in sè: il terminal a Nord e treni di collegamento con la città da Sud, ma anche su questo non vi preoccupate perchè dallo stesso terminal si può comodamente prendere una sorta di treno/metro che vi porterà dalla parte opposta per prendere uno dei tanti treni di collegamento, nel mio caso per Victoria Station, stazione delle metro centralissima e servitissima dalle due linee principali londinesi raggiunta in poco più di mezz’ora con la linea Southern railway.

Cambio euro – sterlina

Su questo tema ognuno ha le sue idee, c’è chi preferisce cambiare il denaro prima della partenza, chi utilizzare le proprie carte di credito con circuti internazioni, chi, come me, semplicemente prelevare sterline con il proprio bancomat.

Secondo me questa è la decisione più saggia, previa verifica con la propria banca delle eventuali commissioni sul prelievo.

Infatti io non amo particolarmente girare con troppi contanti e preferisco prelevare all’occorrenza, quindi considerato che a Londra gli Atm sono praticamente ovunque, non fatevi prendere da mille problemi e procuratevi la disponibilità del denaro una volta lì.

Consiglio: quando prelevate agli ATM selezionate sempre la voce “senza conversione”, diversamente la somma effettivamente decurtata dal vostro conto sarà maggiore rispetto al reale valore di cambio!

Alloggi

Per quanto riguarda la scelta dell’alloggio, abbiamo scelto di fermarci al Garden View Hotel in Earl’s Court, scelta che rifarei altre mille volte, quartiere semplicemente bellissimo e sicurissimo, tipicamente british style servito da metro Piccadilly, Circle e District oltre che da numerosi mezzi di superficie (che a Londra sono i meravigliosi bus su due piani, troppo amore!), negozi, supermercati e pub.

Trasporti e abbonamenti

Londra è carissima, e certamente una delle spese che dovrete prendere seriamente in considerazione è quella per i mezzi di trasporto.

Tenete presente che ogni biglietto di corsa singola per le zone 1 e 2 (ossia il centro dove sono concentrate tutte le attrattive) costa circa 4,90 sterline, quindi la scelta “economicamente più vantaggiosa” è la Oyster Card, una sorta di mini abbonamento sulla quale caricare il vostro credito liberamente determinabile.

Ogni corsa con Oyster viene pagata poco più di 2 sterline, che verranno scalate ad ogni accesso (e soprattutto uscita dalla metro, non dimenticate di timbrare l’uscita altrimenti vi verrà scalata una somma maggiore), una volta raggiunta la soglia massima giornaliera di 7 sterline, non verrà scalato più alcun importo, questo significa che per quella determinata giornata non pagherete ulteriori corse.

Questo per ogni successivo giorno: questo significa che per un fine settimana dovrete mettere in conto di ricaricare la vostra Oyster di circa 20 sterline oltre che di ulteriori 5 (restituibili previa resa della card) per l’attivazione della stessa Oyster, che comunque potete decidere di tenere come souvenir di Londra.

Per quanto riguarda la metro devo dire che le ho trovate lente, forse mi sono basata sulla velocità delle metro di Milano dove oggettivamente in 30 minuti di viaggio riesco ad arrivare da un capo all’altro della città.

Stesso discorso non vale per Londra, dove in generale lo stato delle stazioni mi è sembrato un pò fatiscente e le vetture viaggiano quasi con la velocità di un mezzo di superficie.

Bellissimi invece i bus su due piani che vi consiglio assolutamente di prendere almeno una volta, per assaporare quella sensazione di giro da turisti e conoscere la città da un punto di vista diverso, passando anche dai quartieri meno battuti.

ITINERARIO PER WEEKEND

L’itinerario indicato è pensato soprattutto per chi vuole godersi la città a piedi, prendendo i mezzi di trasporto solo per gli spostamenti strettamente necessari, quindi diciamo che è adatto per chi è abituato a camminare tanto.

Davvero tanto.

Giorno 1 – venerdì pomeriggio/sera

Una volta sistemati i bagagli in albergo (Earl’s Court), abbiamo iniziato il nostro tour dalla parte che più ho amato di questa città, Piccadilly Circus, la Times Square d’Europa, il centro nevralgico di Londra, un pò il suo ombelico del mondo, parafrasando Jovanotti. Piccadilly non è come la immaginavo, è molto di più: è sì frenesia, colori, luci abbaglianti e traffico cittadino, ma è anche musica, artisti di strada, angolini sconosciuti totalmente in contrasto con le insegne accecanti.

Da lì, subito dopo le foto di rito, si può iniziare il giro per raggiungere il quartiere eclettico di Soho e la coloratissima Chinatown.

Prima di raggiungerla, non perdetevi l’occasione di entrare nel mitico M&M store in Leicester Square. Vi garantisco che dovrete prestare molta attenzione a non bruciarvi tutto il vostro tempo a disposizione all’interno del negozio!

Superato lo store, da lì a breve verrete catapultati nella celebre Gerrard Street la cui iconica arcata cinese sarà l’anticamera dell’inizio di Chinatown.

Qui, se siete cultori della cucina orientale, avrete solo l’imbarazzo della scelta, l’intero quartiere è costellato di ristoranti cinesi, giapponesi e fusion e l’atmosfera è assolutamente mutlietnica ed elettrizzante.

Soho è noto per essere il quartiere più alla moda di Londra e la sua fama è veramente meritata perchè è davvero impossibile resistere alla tentazione di entrare in uno dei tanti pub e locali che popolano l’intera zona.

La nostra cena è stata al noto fast food Shake Shack dove si servono ottimi burger (anche vegetariani! Il mio era con burger ai funghi meraviglioso) a prezzi assolutamente onesti ad accessibili per gli standard di Londra.

Da Soho Square avrete modo di costeggiare anche i numerosissimi teatri dove ogni sera si tengono alcuni dei musical più famosi.

Il quartiere di Soho, e precisamente Oxford Street, è noto anche per la sua celeberrima Carnaby Street, che da ex quartiere malfamato e di perdizione è divenuta nell’immaginario collettivo la culla della cultura pop anni sessanta. Beatles, Rolling Stones, Who ed esponenti top della moda del tempo erano soliti sceglierla come luogo di ritrovo e fonte d’ispirazione.

Oggi la zona mantiene quel suo spirito cool ma al contempo vintage che la rendono un punto di riferimento per i giovani modaioli londinesi, sicuramente da non perdere.

All’interno di una corte di Carnaby Street si nasconde un posto dall’atmosfera semplicemente magica, Kingly Court, forse l’emblema della multiculturalità londinese, concentrando all’interno dei suoi tre piani, le cucine ed i ristoranti di tutte le nazionalità del mondo!

Qui dentro potrete perdervi e non pensare a cosa mangiare, perché davvero, la scelta è per tutti i gusti!

Facendo ritorno su Regent Street siamo quindi tornati alla fermata della metro per Piccadilly che ci ha riportati in hotel.

Giorno 2 – Sabato

Come immaginavamo alla partenza questa si è dimostrata la giornata più impegnativa del nostro weekend a Londra, iniziata con una sveglia alle 7, il nostro conta passi ha segnato ben 22 km percorsi con davvero poche soste (si, siamo abituati alle lunghe camminate ma qui devo ammettere che i nostri piedi sono stati messi seriamente alla prova!)

Ad ogni modo, abbiamo iniziato la mattinata con una colazione in Covent Garden, con il caffè peggiore della storia, ma beh.

Covent Garden è deliziosa, elegante e piena di angolini instagrammabili.

Durante la giornata si popola di artisti di strada ed un po’ come Kingly Court i suoi locali animano l’intero quartiere.

Noi siamo arrivati piuttosto presto quindi la maggior parte delle attività commerciali era ancora chiusa, ma poco importa, mi ha lasciato un bellissimo ricordo.

Quello che riserva Covent Garden però è ben più prezioso ed è un angolino che al 99% dei casi rimane inosservato, non tracciabile dalle mappe se non in modo ostruso ma neanche complicatissimo da trovare, la coloratissima Neal’s Yard.

Questo piccolo gioiellino che sembra uscito da un libro di racconti fiabeschi, vi lascerà sorpresi e vi porterà lontano con la mente in ambientazioni certamente lontane dal prototipo della Londra fredda e grigia.

Mi ha ricordato tantissimo la mia amata Via Lincoln di Milano, qui però è possibile trovare delle piccole attività/botteghe e caffetterie deliziose. Da non perdere!

Terminata la visita di Covent Garden la tappa successiva era sulla stessa linea metro, Green Park, il cui breve tragitto porta direttamente ai cancelli di Buckingham Palace, sede della famiglia reale.

Qui la location non ha bisogno di presentazioni, così come la calca ipotizzabile nei pressi del Palazzo Reale. Per circostanze non ben chiare, il destino ha voluto che quel giorno il cerimoniale del cambio della guardia non si sia tenuto, e per quanto si dica non meriti la fama che ha, fa parte di quelle tradizioni che almeno una volta nella vita si dovrebbero vedere. Ma questo significa una sola cosa, tornerò a Londra!

Proseguendo lungo il the Mall ed entrando nuovamente nei meandri dell’enorme Green Park, dopo aver fatto amicizia con dei simpatici scoiattolini si raggiunge Trafalgar Square altro cuore pulsante della città per raggiungere i successivi punti di interesse di Londra.

Raggiungendo la parte sud della piazza arriverete lungo il Whitehall, la strada che conduce su Westminster, piena zeppa delle immancabili cabine telefoniche londinesi.

In circa 15 minuti di camminata raggiungiamo Parliament House Garden dinanzi alla maestosità del Big Ben, purtroppo in restaurazione, e davanti la House of Parliament.

Arrivati a Westminster Abbey e proseguendo lungo la Queen’s walk ai piedi del Westminster Bridge fiancheggiamo il London Eye.

Qui, se deciderete di salire sulla più famosa ruota panoramica inglese, avrete una vista mozzafiato dall’alto della città.

Sulla terraferma invece vi attendono gli imbarchi per le crociere/battello sul Tamigi del Westminster Millenium Pier.

Qui siamo stati letteralmente travolti dalla grandine (non scordate di portare con voi un K-Way perché le condizioni climatiche a Londra cambiano in maniera assolutamente repentina!), ma non è stato abbastanza per fermare il nostro programma, pertanto abbiamo proseguito il nostro giro lungo Southbank.

Questa lingua di strada ai bordi del Tamigi pullula di chioschetti di street food, che è un po’ il tratto caratterizzante di Londra, patria del cibo di strada.

A tal proposito vi segnalo il curioso Gabriel’s Wharf, una piazzetta una tempo adibita ad approdo/attracco navi, oggi agglomerato di negozietti tipici e ristorantini per uno spuntino flash prima di riprendere la marcia.

Superato Southbank il tratto immediatamente successivo è Bankside che noi abbiamo scelto per la nostra personale sosta.

Abbiamo deciso di pranzare da Eat, una catena di ristorazione veloce dove è possibile scegliere fra una varietà di soluzioni per comporre il proprio pasto, dalle insalate, ai tramezzini, dai panini ai piatti caldi.

Diffusa in maniera capillare nella capitale inglese, con diversi punti ristoro, all’interno si può mangiare in maniera assolutamente sana spendendo meno di dieci sterline!

Bankside è il collegamento diretto al futuristico Millenium Bridge il mitico ponte pedonale che conduce alla riva opposta del Tamigi ed ai piedi della Cattedrale di St. Paul, la cui cupola è la più importante ed iconica del mondo.

Tornando indietro e raggiungendo Soutwark Bridge con una bella camminata (ma dai?!?!) è possibile raggiungere il centro economico inglese, la c.d. City of London, dove si ergono maestosi tutti i più noti grattacieli londinesi.

Considerato che ci siamo allontanati un po’ e le cose da vedere sono ancora tante, prendiamo uno dei mitici bus e raggiungiamo Tower Hill.

Qui gli occhi non possono che rimanere estasiati alla vista del mitico Tower Bridge che già da solo valeva il biglietto per Londra!

Foto di rito in quantità industriali terminate continuiamo a percorrere la via lungo London Bridge e raggiungiamo e percorriamo il Ponte di Londra, la cui maestosità lascia davvero sbalorditi.

Per non farci mancare nulla, il mio weekend a Londra è stato all’insegna anche dello sciopero delle metro. Per cui dopo circa 1 ora di giri torniamo in albergo per una pausa assolutamente meritata.

La sera torniamo in zona Soho perché ci attendeva il più famoso Fish and Chips di Londra, quello di Poppies, storico locale che ne serve il migliore, a detta di tutti ed anche io ritengo la qualità sia stata ottima.

Nel ristorante si respira un’atmosfera anni ’60 bellissima, costellato di radio, poster e musica degli anni d’oro della cultura pop londinese vi farà sentire di essere tornati indietro di decenni.

Non proprio economicissimo ma merita certamente!

Esausti da una giornata elettrizzante ma impegnativa, il nostro secondo giorno londinese volge al termine.

Giorno 3 – Domenica

Dopo una super notte di riposo le nostre gambe (provate) sono pronte per affrontare la nostra ultima giornata londinese.

Prima tappa Portobello Road e quartiere Notthing Hill.

Devo premettere che per quanto sia un amante dei mercatini, abbiamo volutamente deciso di visitare Portobello Road la domenica, orfana del suo storico mercato.

Volevamo goderci la vera essenza di questa deliziosa zona di Londra, le cui casette colorate sono famose in tutto il mondo.

Portobello Road è pervasa dai colori e ve ne darà quel giusto antipasto per anticipare le bellissime viuzze che costeggiano e dipingono le facciate delle abitazioni di Notthing Hill.

Cresciute con Hugh Grant e Julia Roberts nel celebre ed omonimo film, chi di voi non ha sognato alla vista di queste bellissime casette che vorremmo tutti averne una?

Qui vi consiglio una sola cosa, prendetevi un paio d’ore è semplicemente perdetevi, è da restare a bocca aperta.

Vi assicuro che la vostra fotocamera non avrà abbastanza memoria per contenere tutte le fotografie che non potrete resistere di scattare.

Luogo tempio di Instagram.

Con molta fatica decidiamo di spostarci verso la nostra prossima meta, la stazione di King’s Cross.

Li ci aspetta un piccolo posticino cult, che gli amanti di Harry Potter conoscono bene: il famoso binario 9 e 3/4 dal quale partiva il treno Hogwarts Express che conduceva i piccoli maghi all’omonima scuola di magia.

Naturalmente nella vita reale, lo spazio è preso d’assalto dai turisti di tutto il mondo, che vogliono a tutti costi farsi una foto mentre attraversano la parete.

In realtà c’è uno staff predisposto per gadget e fotoricordo. Per noi riuscire ad immortalare in immagine senza nessuno è stata una vera impresa.

Usciti da King’s Cross con l’orologio che segnava circa le 11, abbiamo raggiunto il Regent’s Park a piedi con una camminata infinita, che vi sconsiglio, prendete piuttosto la metro, per raggiungere l’ultima delle nostre tappe, la frenetica, folle, bizzarra ed underground Camden Town.

Io non sono sicura esista un altro posto simile al mondo, Camden è una città nella città, stranissima e sopra le righe, popolata dai suoi personaggi assolutamente assurdi ma pieni di personalità, è sicuramente la cosa che mi ha stupita di più di Londra.

Per le sue strade letteralmente travolte da musica e facciate dei negozi che sembrano uscite da strani manga, sarete accompagnati da musica e musicisti rock, punk e totalmente alienati, la cui diversità non potrà che catturare la vostra attenzione.

E poi, proseguendo lungo la strada vi troverete magicamente catapultati in una sorta di atmosfera alla Amsterdam, anticamera di Camden Lock.

Questo ponte sospeso su un piccolo canale, ospita uno dei più importanti market all’aperto londinesi, aperto 7 giorni su 7 e ricco di punti ristoro (rigorosamente street food provenienti da ogni parte del mondo) i cui profumi e odori provenienti dalle varie cucine vi faranno venire l’acquolina in bocca e dove potrete pranzare con pochissime sterline.

Certamente Camden è il quartiere più pazzo, vivace e contraddittorio di una città che ci ha rubato il cuore.

Il ritorno a Milano è da London Southend aeroporto servito da diverse compagnie low cost ma che con il senno di poi non sceglieremmo nuovamente per la troppa lontananza dal centro (quasi due ore di treno da Liverpool Street station con la compagnia ferroviaria Greater Anglia).

Il nostro breve weekend si conclude proprio con un bizzarro fermo immagine di Camden ed una corsa (nel senso letterale del termine) verso l’aeroporto, consapevoli di aver trovato in questa poliedrica città europea, di cui ci siamo letteralmente innamorati il nostro posto nel mondo.

Abbiamo il rimpianto di esserci persi alcuni dei musei a cui tenevamo maggiormente, oltre che numerosi quartieri che avremmo davvero voluto visitare.

Ma forse è proprio l’epilogo migliore per un viaggio che ci ha regalato tante esperienze pazzesche. Torniamo a casa con la certezza che il prossimo volo per Londra non sarà troppo lontano.

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